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Cura della disfunzione erettile

La comprensione dei risvolti organici e psicologici della disfunzione erettile, che pare aver perso importanza da quando si può indurre l'erezione con i farmaci, è invece quanto mai necessaria per capire a fondo la genesi del problema: occorre avere la certezza dell'integrità delle funzioni fisiologiche per non accontentarsi di uno psicologismo superficiale e improduttivo.

Riduzione dei fattori di rischio
Le modifiche degli stili di vita e dei fattori di rischio reversibili devono precedere o accompagnare il trattamento della disfunzione erettile, e quando identificate, le cause curabili devono venire trattate per prime.

  • (a) I farmaci per via orale: gli induttori dell'erezione
    Gli induttori dell'erezione rappresentano la prima linea di trattamento della disfunzione erettile. Il principio di funzionamento è identico per tutte le molecole disponibili (sildenafil, vardenafil, tadalafil), che agiscono neutralizzando un enzima responsabile del deflusso di sangue dal pene (la fosfodiesterasi 5), e favorendo l'accumulo locale di monossido di azoto (NO).

    L'assunzione orale permette un uso agevole e discreto. La durata dell'azione consente di assumere il farmaco molto prima del rapporto, e varia tra le molecole. Questi farmaci esercitano un effetto di rassicurazione negli uomini con forte ansia da prestazione, che possono assumerli per brevi periodi sotto controllo medico.

  • (b) Le iniezioni intracavernose
    Rappresentano la seconda linea di trattamento della disfunzione erettile, e consentono di ritrovare una vita sessuale soddisfacente con il ripristino di un'erezione solida e durevole. Sono indicate quando la terapia con gli induttori orali dell'erezione non dà risultati soddisfacenti oppure è controindicata.

    Il principio del trattamento è semplice: provocare l'erezione tramite l'apporto locale di farmaci vasoattivi che riproducono il ciclo erettile, modificandolo per correggere le anomalie che inducono il fallimento. Sul piano vascolare, il farmaco aumenta l'afflusso di sangue al pene, migliorando sia la rigidità, sia la durata dell'erezione.

  • (c) La chirurgia
    Le protesi peniene rappresentano la terza linea di trattamento della disfunzione erettile, in questo caso chirurgica. Le protesi del pene consentono il ripristino dell'erezione quando ogni altra soluzione terapeutica ha fallito, o quando l'uomo ha subito traumi o chirurgie mutilanti.

    Le protesi di ultima generazione hanno la capacità di modificare, seppur in modo non evidentissimo, le misure del pene, che tendono a ridursi in caso di deficit erettile datante da diverso tempo a causa della riduzione dell'elasticità dei corpi cavernosi.

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pagina aggiornata al 07/02/2013