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La chirurgia uro-ginecologica

Incontinenza urinaria femminile

Che cos'è l'incontinenza urinaria?
Il termine definisce la perdita involontaria di urina, in luoghi e tempi non appropriati.

Quali sono i vari tipi di incontinenza urinaria?

  • Incontinenza da stress
    Questa si verifica quando si esercita una pressione sulla vescica, ad esempio con la tosse, starnuti, o si solleva qualcosa di pesante. L'incontinenza da stress si presenta quando il muscolo sfintere della vescica si indebolisce o la mobilità uretrale aumenta

  • Incontinenza da urgenza
    Si tratta di un improvviso e intenso stimolo di urinare, seguito da una perdita involontaria di urina

  • Incontinenza mista
    Se si verificano sintomi di più di un tipo di incontinenza urinaria.

La terapia
La terapia dell’incontinenza urinaria prevede 3 possibili trattamenti: riabilitativo, farmacologico e chirurgico.

  • La terapia riabilitativa prevede esercizi specifici, taluni associati ad elettrostimolazione, che mirano a rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e lo sfintere urinario

  • La terapia farmacologia (tolterodina, cloruro di trospio, ossibutinina, ecc.) è rivolta a trattare l’iperattività idiopatica del muscolo detrusore. In caso di iperattività secondaria sarà necessario intervenire sulla causa specifica (infezione urinaria, calcolo vescicale, neoplasia, ecc.)

  • Il trattamento chirurgico si avvale di interventi che hanno lo scopo di correggere selettivamente l’alterazione che ha determinato l’incontinenza urinaria

L'approccio terapeutico più consigliato e più praticato per la correzione dell'incontinenza urinaria da stress è attualmente un trattamento di chirurgia mini invasiva:

  • di tipo mini invasivo, ossia impostato per ridurre al minimo il trauma dell'accesso chirurgico, senza venire meno alle regole dettate dall'anatomia e dalla chirurgia

  • effettuato in regime di day hospital, con la possibilità cioè di accedere al mattino nella clinica e ritornare a casa prima di sera

  • non necessita di un'anestesia generale ma è sufficiente un’anestesia loco regionale o periferica, con l'ulteriore vantaggio di una dimissione in tempi rapidi.

L'esecuzione dell'intervento prevede una piccola incisione nella parete vaginale dietro l'orifizio urinario, tramite la quale il chirurgo, dopo aver individuato l'anomalia responsabile del difetto, ed aver effettuato le manovre chirurgiche necessarie, introduce ed aggancia il tipo di benderella più idoneo per ridare sostegno e rafforzare le strutture anatomiche che si erano indebolite.

L'intervento per via vaginale termina con due punti di sutura a livello dell'incisione praticata, punti che cadranno da soli e non richiedono alcuna medicazione, al contrario degli interventi più impegnativi che comporterebbero ferite a livello dell'addome.

Il giorno successivo è possibile riprendere qualsiasi attività lavorativa, con la sola attenzione di non sottoporsi a sforzi fisici intensi per tre settimane.

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pagina aggiornata al 28/10/2015